Parlare di Ipnosi psicofisica potrebbe sembrare ridondante, poiché l’Ipnosi di per se’ rappresenta una metodologia ad approccio psicofisico per eccellenza. Quando il paziente si sdraia sul lettino e scende lentamente i gradini verso i suoi stati di coscienza più profondi, coinvolge a pieno il corpo, pur stando apparentemente fermo. Ricordiamo che ogni movimento da noi immaginato, viene sempre riprodotto in modo micro dai muscoli coinvolti nell’azione reale e al tempo stesso il tipo di attivazione che la scena indotta va a stimolare è presente molto spesso in tutta la sua intensità: vi basti pensare a quando nei sogni capita di muoversi energicamente, sudare, parlare addirittura piangere e gridare, fino al punto di svegliarsi con il fiato e ed il cuore in gola.

Anche in alcune forme di Ipnosi tutto ciò può verificarsi, come anche può accadere di rilassarsi tanto da addormentarsi e non sentire più la voce del terapeuta. Le risposte sono molto soggettive ma rappresentano tutte delle modalità di attingere in modo guidato a delle nostre risorse nascoste, che i molti casi risultano determinanti per la completa risoluzione del problema della persona.

L’ Ipnosi da me proposta, frutto della mia personale esperienza clinica con i pazienti, e’ ad approccio psicofisiologico clinico integrato, ovvero nasce dalla fusione dell’ ipnoterapia ericksoniana, e le tecniche del modello di Vezio Ruggieri.

Tradotto in procedura operativa :

A) ANAMNESI della la storia della persona, in tutti i suoi ambiti di vita.

B)RACCOLTA ELEMENTI CHIAVE, quegli elementi che saranno fondamentali per realizzare un”

C)INDUZIONE IPNOTICA SARTORIALE ” , ovvero su misura alle esigenze, gusti, inclinazioni, ambizioni e capacità introspettive della persona .

D)SCREENING POSTURALE Analisi della postura con le sue contratture, gesti bloccati,linee di tensioni e capacità di movimento.

E)INDAGINE SUI PREREQUISITI ,sulla capacità del paziente di affidarsi e “cedere” le sue tensioni attraverso test psicofisici e osservazione

F)MESSA IN CONDIZIONE, introdurre il paziente all’ Ipnosi con delle esperienze di rilassamento che lo abituano gradualmente a sperimentare sia l ‘ abbassamento delle tensioni che la possibilità di fidarsi del terapeuta. le due cose sono strettamente collegate e questa fase può richiedere più sedute in base alle difese psicofisiche del paziente.

G)INDUZIONE IPNOTICA AD APPROCCIO PSICOFISICO, quando decido di lavorare non utilizzando l’ Ipnosi classica, anziché far sdraiare il paziente sul lettino, invito la persona ad alzarsi in piedi o al massimo restare seduta. In un primo momento viene guidata sia dalla mia voce che dalle mie mani , che offrono un sostegno seguendo le tecniche del modello ( Vezio Ruggieri), alle zone della schiena in cui ho precedentemente individuato tensioni o difficoltà ad appoggiarsi .Quando il paziente si abbandona a questo tipo di sostegno inizia la mia induzione ipnotica personalizzata e costantemente tarata sul momento, con le modificazioni psicofisiche che il paziente mette in atto durante l’induzione stessa.

H)RESTITUZIONE, dopo aver riportato il paziente ad uno stato di coscienza “superficiale” chiedo di scrivere ciò che ricorda una volta a casa o di esprimere subito un suo commento a caldo, anche questa scelta è dettata dalla risposta psicofisica del paziente e da quella che è la sua necessità di elaborazione.